Archivi categoria: a. architettura

#ogniluogoèpaesaggio

#ogniluogoèpaesaggio è una raccolta di fotografie di Prato. I luoghi ritratti non sono volutamente ricercati o noti per il loro valore storico e artistico. Sono spesso quelli quotidiani vissuti ogni giorno, quelli che talvolta dobbiamo sforzarci di vedere perché nascosti dall’abitudine dello sguardo. Sono fatti di cose vive e di luce, aria, colori e suoni che si impastano con il sentimento di un preciso ed unico, irripetibile istante. I luoghi dunque ci parlano, ci donano o ci chiedono bellezza e cura. Non possiamo non vedere, non ascoltare, non curare.

#ogniluogoèpaesaggio è l’hashtag che nasce a Prato ma è dedicato ad ogni luogo della Terra. (tdb)

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Dalla Terra alla storia, Il Tempio più antico del mondo: Göbekli Tepe

di Andrea Augenti

Questa storia inizia con un errore, uno di quei fraintendimenti che uno studioso si porta dietro tutta la vita con grande rimpianto e che a ripensarci a cose fatte possono far rimanere davvero male. La storia dell’archeologia è costellata da errori di questo genere e questo, forse, è uno dei più incredibili.

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Millenovecentosessantatre, un anno importante, l’anno in cui a Dallas viene assassinato J.F. Kennedy. Poco prima di quell’evento che cambierà la storia degli Stati Uniti del mondo, un altro cittadino americano ad alcune migliaia di chilometri da casa, sfiora la storia, la storia con la esse maiuscola, la sfiora ma non la cambia. Continua a leggere Dalla Terra alla storia, Il Tempio più antico del mondo: Göbekli Tepe

Architetti frequent flyer ed ecologia. C’è un paradosso?

Un interessante articolo dell’architetto Guido Incerti, (26 luglio 2019, Artribune)

I frequenti viaggi aerei di alcuni dei progettisti più noti dei nostri anni possono essere considerati un’incongruenza rispetto all'”impronta ecologica” degli edifici sui quali hanno costruito le loro carriere? Oppure tali comportamenti rappresentano il “prezzo da pagare” per favorire la diffusione della loro visione del mondo?

Frequent Flyers. Bjarke Ingels da Instagram

Frequent Flyers. Bjarke Ingels da Instagram

Sono trascorsi pochi mesi dal primo Strike Climate Change, dove milioni di giovani e non di tutto il mondo hanno chiesto azioni contro i cambiamenti climatici, e circa un anno dal 23 agosto 2018, il primo venerdì in cui Greta Thunberg, con il suo cartello inneggiante Skolstrejk for klimatet, si sedette davanti al Parlamento svedese, invitando i politici a intraprendere decisioni radicali per salvare il futuro degli esseri umani sul pianeta. Greta e altri come lei hanno apparentemente le idee chiare su cosa fare per dare un futuro all’uomo. Una su tutte la rinuncia a molte delle possibilità che l’attuale periodo storico e tecnologico mettono a disposizione delle persone. Non sappiamo se sia la “decrescita felice” di Latouche; certo che l’idea è semplicemente rivoluzionaria, nell’attuale sistema economico mondiale: rinunciare coscientemente alle cose. Greta, come tutti i giovani, è radicale nelle sue scelte. Usa solo mezzi pubblici, è vegana/vegetariana, si limita ad acquistare il minimo necessario e se può riusa e ricicla attuando una lunga serie di micro-comportamenti quotidiani. Greta – e non solo lei ‒vuole essere pienamente coerente, nella vita, con il suo pensiero. Resoconti dei suoi lunghissimi viaggi in treno per rinunciare ai voli aerei (cui hanno aderito anche i familiari, con conseguenti modifiche delle loro carriere internazionali) sono stati fatti da chi l’ha seguita nel suo peregrinare attraverso l’Europa. Mostra così una consapevolezza di cui molti sono deficitari, cercando di rinunciare al Sistema, così come lo abbiamo a oggi costruito.

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L’Architetto secondo Vitruvio

L’architettura è una scienza ch’è adornata da più dottrine, e da varie erudizioni, col sentimento delle quali giudica di tutte quelle opere che sono perfezionate dalle arti rimanenti. Ella nasce dall’esperienza non meno che dal raziocinio. L’esperienza è una riflessione continua e consumata sull’uso, la quale si perfezione coll’operare sulla materia di qualunque genere, e necessaria giusta l’idea di disegno. Il raziocinio poi è quello che può dimostrare le cose fabbricate, e manifestarle con prontezza, e con le ragioni della proporzione. Per lo che quegli Architetti che illetterati hanno tentato di operare sulla materia, non hanno potuto arrecare tanto di credito alle loro fatiche, sì che ne acquistassero fama; e quelli poi che nel raziocinio e nelle sole lettere sonosi fidati, l’ombra, non già la cosa, sembra che abbiano seguitata. /…/ Quindi bisogna che egli [l’architetto] sia uomo di talento, e riflessivo nella dottrina: perciocchè nè talento senza disciplina, nè disciplina senza talento non possono rendere perfetto un’artefice. Sia perciò egli letterato, esperto nel disegno, erudito nella geometria, e non ignorante d’ottica, istruito nell’aritmentica, siangli note non poche istorie, abbia udito con diligenza i filosofi, sappia di musica, non ignori la medicina, abbia cognizione delle leggi dei giurisprudenti, intenda l’astronomia e i moti del cielo /…/ Non sia egli parziale, nè abbia l’animo dedito a ricevere doni, ma con gravità sostenga il proprio decoro col riportarne buon nome/…/

[da “L’Architettura di Vitruvio – Nella versione di Carlo Amati (1829-1830), Alinea ed., Firenze 1988]

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Mario Sironi, L'architetto, olio su tela, 1922

Vitruvio, autore del noto “De Architectura”, fu un famoso architetto romano vissuto nel I secolo a.C. Il suo trattato risale all’incirca al periodo che va dal 30 al  20 a.C. e fu dedicato all’imperatore Augusto.

Il Padiglione di Barcellona. Una visita virtuale

Il padiglione di Barcellona è un edificio progettato da Ludwig Mies van der Rohe, su incarico del Deutscher Werkbund, come padiglione nazionale tedesco per l’Esposizione internazionale di Barcellona tenutasi nel 1929.
Il padiglione è considerato una delle opere più significative del Movimento Moderno destinato ad avere grande influenza su intere generazioni di architetti, con le sue forme algidamente essenziali e fluide e assolutamente nuove nel panorama espositivo del Montjuïc, luogo deputato per la grande manifestazione internazionale.

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Lo Studio di Leonardo Savioli, Architetto. (1917/1982)

“Sono nato a Firenze nel 1917 in una casa /…/ un labirinto, formato di corridoi, di ambienti bui e di passo, di percorsi a gomito, di scale; sembrava, in piccolo, un pezzo di città medievale. Mia madre vi aveva installato una /…/modisteria e sartoria /…/ un  continuo fare cappelli e vestiti, un continuo montare e smontare di nastri, piume, fiori finti, feltri e stoffe di ogni genere /…/ mio padre che era disegnatore meccanico alle ferrovie, nel tempo libero, lasciava da parte i disegni di treni e locomotive, per riparare macchine fotografiche, binocoli, meccanici d’ogni tipo; fabbricava anche fuochi d’artificio e palloni da mandare su in aria col fuoco sotto”. (Autobiografia, 1981)

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L’angelo. Lo spazio nei sogni di Giovanni Michelucci

Ero entrato in un bosco, uno di quei boschi dove c’è l’odore delle foglie marce, delle castagne e dove ci sono tutti i colori della campagna toscana. Ecco appunto giravo preso dal fascino degli odori, dai movimenti dei rami e dei tronchi, dai raggi del sole che filtravano… Stavo vivendo il bosco, quando scopro, o immagino di scoprire una piccola capanna, piccolissima, dove ci poteva stare pochissima gente o nessuno. Una capanna ridotta piuttosto male che aveva la porta semiaperta. E guardandola mi chiedevo chi mai potesse vivere in così poco spazio. Con questo interrogativo mi sono avvicinato alla porta e dallo spiraglio ho potuto intravedere all’interno un’ala che si muoveva lentamente. Cioè era un angelo che con quel movimento dell’ala creava nell’ambiente quell’atmosfera che è necessaria agli angeli per vivere, per continuare a vivere ancora fra noi. Meraviglia. Un angelo vive, all’angelo basta quello spazio…

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Allora c’è da porsi una domanda. Come mai lo spazio non basta mai all’uomo? Invece nella capanna ci sono degli esseri che vivono e mettono a posto tutte le loro piccole cose…quelli creano lo spazio però non sono mica uomini, sono angeli… Allora bisogna cambiare il mondo e che l’uomo divenga un angelo.

E possibile? Sì, è possibilegiovanni-michelucci-testo-felicità-architetto-cultura-educazionetesto e immagine tratti da: “Dove si incontrano gli angeli. Pensieri, fiabe e sogni” di Giovanni Michelucci. A cura di G. Cecconi, Carlo Zella Ed., 1997, pag. 15

Giovanni Michelucci,  architetto italiano  (Pistoia, 2 gennaio 1891 – Firenze, 31 dicembre 1990).

fonte foto di G, Michelucci: http://larivistaculturale.com/

Amate l’Architettura – Gio Ponti

…politica degli architetti sia costruire per gli altri, sic nos non nobis: accanto ai medici, conservare integro fin che è possibile, specchiandolo nelle dimore, il tesoro della vita, l’onore degli uomini, intellettuale e morale.  Dedicarsi agli altri.

Gli architetti? la loro non è una professione ma una grazia.

Dove è solo professione non è arte.

Gio Ponti

Al seguente link il testo :    Amate l’Architettura , Gio Ponti..compressed

Gio Ponti, architetto italiano. Milano, 18 nov 1891 – 16 settembre 1979

Il silenzioso grido di aiuto delle nostre case

Riproponiamo la lettura di un articolo molto interessante a cura dell’Ing Brian Ietto del 13/07/2017, apparso sul sito http://www.lavoripubblici.it

 

Non è passata nemmeno una settimana dal crollo di Torre Annunziata costata la vita ad otto persone e già quasi non se ne sente più parlare.

Dopo ogni tragedia, come di consueto, c’è stato un gran parlare nei media, tanti si sono improvvisati esperti fornendo la propria opinione e la soluzione (come se fosse una cosa semplice) al problema della sicurezza degli edifici esistenti in Italia. Sempre come di consueto, a distanza di qualche giorno in pratica l’Italia se ne è già dimenticata, la tragedia di Torre Annunziata è già così lontana dalla mente degli italiani che giusto ieri 12 luglio è avvenuto il crollo di una facciata in un edificio in ristrutturazione a Torino senza che la notizia venisse fuori e fortunatamente (miracolosamente aggiungerei) senza altre vittime.

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WHAT IS ARCHITECTURE?

Falling Water

What is architecture anyway?

Is it the vast collection of the various buildings which have been built to please the varying taste of the various lords of mankind?

I think not.  No, I know that architecture is life; or at least it is life itself taking form and therefore it is the truest record of life as it was lived in the world yesterday, as it is lived today or ever will be lived.

So architecture I know to be a Great Spirit.

It can never be something which consist of the buildings which have been built by man on earth … mostly a rubbish heap or soon to be one.

Architecture is that great living creative spirit which from generation to generation, from age to age, proceeds, persists, creates, according to the nature of man, and his circumstances as they change.

That is really architecture.

Frank Lloyd Wright

(Frank Lloyd Wright, In the Realm of Ideas)

arpadartìs  è il notiziario di Dac.Lab Architetti Associati

https://architettureepaesaggi.wordpress.com/