Tutti gli articoli di tdibella1965

#ogniluogoèpaesaggio

#ogniluogoèpaesaggio è una raccolta di fotografie di Prato. I luoghi ritratti non sono volutamente ricercati o noti per il loro valore storico e artistico. Sono spesso quelli quotidiani vissuti ogni giorno, quelli che talvolta dobbiamo sforzarci di vedere perché nascosti dall’abitudine dello sguardo. Sono fatti di cose vive e di luce, aria, colori e suoni che si impastano con il sentimento di un preciso ed unico, irripetibile istante. I luoghi dunque ci parlano, ci donano o ci chiedono bellezza e cura. Non possiamo non vedere, non ascoltare, non curare.

#ogniluogoèpaesaggio è l’hashtag che nasce a Prato ma è dedicato ad ogni luogo della Terra. (tdb)

ogniluogoèpaesaggio copertina

L’invenzione del colpevole: Il caso di Simonino da Trento dalla propaganda alla storia

Tra i vincitori del Grand Prix per la categoria “Istruzione, formazione e sensibilizzazione” dell’European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2021, troviamo il progetto di ricerca, conclusosi con una esposizione, che ha avuto come oggetto il “caso di Simonino”, un martire frutto di una oscura e terribile fantasia del 1475 che costò la vita a persone innocenti.  Il progetto, cui è stato conferito il più importante premio europeo per il patrimonio culturale, costituisce una delle più importanti, intellettualmente ed eticamente riuscite, operazioni culturali degli ultimi tempi ed è stato curato da Domenica Primerano. Da qui scaturiva l’idea di musealizzare permanentemente una parte della cappella dei santi Pietro e Paolo che per centinaia di anni hanno ospitato le reliquie di un falso martire e di un falso culto.  Questa idea, almeno per il momento, è stata purtroppo abbandonata, con grande delusione della Primerano che si è recentemente dimessa dall’incarico di direttrice del museo diocesano Tridentino.

l invenzione del colpevole - simonino trento

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La Madonna Sistina di Raffaello. La straordinaria lettura di V. Grossman

Dopo aver battuto e annientato l’esercito della Germania nazista, le vittoriose truppe
sovietiche portarono a Mosca tele della pinacoteca di Dresda. Queste tele sono state
conservate sotto chiave per quasi dieci anni. Adesso, nella primavera del 1955, il governo sovietico ha deciso di riconsegnarle a Dresda.madonna sistina

Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, 1513-14. Olio su tela, Gemäldegalerie, Dresda

Prima di rispedirle in Germania, è stato deciso di mostrare le tele al pubblico per novanta giorni. E così nella fredda mattina del 30 maggio 1955, attraverso via Volchonka, supero i cordoni con cui la milizia moscovita convoglia le migliaia di persone che vogliono vedere i quadri dei grandi maestri, entro al museo  Puškin, salgo al primo piano e mi avvicino alla Madonna Sistina. Continua a leggere La Madonna Sistina di Raffaello. La straordinaria lettura di V. Grossman

Marie Curie. Autobiografia

Maria Salomea Skłodowska, meglio nota come Marie Curie, è stata una grandissima scienziata, unica nella storia -compresi i colleghi uomini- ad aver meritato ben due premi Nobel in due differenti discipline scientifiche, la fisica e la chimica. Il primo dei due, nel 1903, fu vinto insieme al marito Pierre Curie e al collega Antoine Henri Bequerel.

curie

Vive a cavallo fra ottocento e novecento e, con il suo lavoro incentrato sulla radioattività, rivoluziona la storia della scienza e la vita degli uomini.  Di grande interesse è la breve autobiografia che Marie scrive su invito di una giornalista americana, Marie Mattingly Meloney, che aveva promosso una raccolta di fondi per regalare a Marie Curie un grammo di radio per le sue ricerche, elemento che a quel tempo era molto costoso.

marie curie libro

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La forma del suono. DIALOGO

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Dialogo è il cortometraggio dello studio spagnolo Blo Que, della durata di circa due minuti, intende indagare il tema della rappresentazione visiva del suono generato anche dalla voce dell’uomo. L’opera contiene riferimenti agli studi teorici di artisti tra i quali John Cage e Fritz Winckel la cui sperimentazione ha aperto nuove strade al rapporto tra uomo e suono.

L’uso della tecnologia come metodo di indagine è anch’essa alla base dello studio che si materializza in una intrigante danza di oggetti artificiali e naturali. Tra questi ultimi emergono i fiori che vediamo muoversi secondo il respiro dell’onda sonora. (tdb)

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Il Polittico di Gand di Jan van Eyck. Un sito dedicato alla documentazione sul restauro

Closer to van Eyck, è il sito web nato nel 2012 e promosso dal Royal Institute for Cultural Heritage di Bruxelles (KIK-IRPA) dove è possibile osservare in dettaglio opere di Jan van Eyck, tra cui il famoso Polittico dell’Agnello Mistico (Polittico di Gand) e le fasi del suo restauro documentato con bellissime immagini ad alta risoluzione.

In seguito alla pandemia di questo anno le visite sono grandemente aumentate e ciò ha spinto il Getty Museum e il KIK-IRPA, in collaborazione con molti altri entiad implementare il sito stesso e le sue potenzialità.

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Il giardino incantato

di Elena Calandra

Galleria Fotografica - Villa Pisani Museo Nazionale - La regina delle Ville  Venete

Dedicheremo due conversazioni ai giardini antichi che analizzeranno i giardini vedendoli in continuità partendo dai modelli orientali, anzi, prima ancora dai giardini fantastici, per passare poi ai modelli orientali attraverso la Grecia di età arcaica e di età classica per arrivare all’età ellenistica e poi all’età romana.

File:Detail of the Mosaic with the Labors of Hercules (Eleventh Labour-  Apples of the Hesperides), 3rd century AD, found in Llíria (Valencia),  National Archaeological Museum of Spain, Madrid (15457081602).jpg -  Wikimedia Commons

Sopra, Labirinto Villa Pisani (Stra)
Eracle nel giardino delle Esperidi. Mosaico romano del III secolo d.C.; Valencia, Spagna

Cominciamo con i giardini fantastici, li potremmo chiamare anche giardini mitici, giardini ideali per esempio il giardino delle Esperidi che è un giardino mitico di per sé nel quale si recò, per esempio, Eracle nel corso di una delle sue dodici fatiche, oppure pensiamo ai giardini incantati che forse conservano memoria, o semplicemente mitizzano un desiderio, un utopia, come ad esempio i giardini di Alcinoo.

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Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi

Il cambiamento climatico è qualcosa di difficile da comprendere e di scomodo da accettare. La maggior parte delle persone preferisce non affrontare direttamente il problema, pensa -incoscientemente- che sia qualcosa che non ci riguarda o addirittura di non completamente credibile ed ancora da studiare, nonostante il fatto che ormai la quasi totalità degli scienziati ne abbia decretato la drammatica reale esistenza e pericolosità. L’ultimo libro di Jonathan Safran Foer, giovane e già noto scrittore statunitense di origine ebraica, in modo chiaro e con una scrittura che corre via leggera e coinvolgente, cerca di far capire perché in fondo non siamo capaci di “credere” alle evidenze scientifiche sui cambiamenti climatici e perché questo ci impedisce di operare, individualmente, scelte che avrebbero come risultato quello di allontanare l’innalzamento della temperatura terrestre dal punto di non ritorno.

La tesi sostenuta dallo scrittore evidenzia lo stretto rapporto tra la crisi climatica, le devastazioni ambientali ed il nostro modo di nutrirci. Essa ha ovviamente implicazioni etiche e politiche, è supportata da un nutrito corpo di dati scientifici ed è esposta attraverso una bella narrazione letteraria che,  partendo dall’esperienza di vita dell’autore e della storia della propria famiglia, arriva a dare una risposta ad una delle domande più importanti di questo inizio di secolo che ogni persona dotata di buon senso e di vero interesse per il futuro del pianeta si pone: cosa possiamo fare individualmente per frenare il riscaldamento globale e consegnare ai posteri una terra ancora vivibile? Un libro bello e necessario. (tdb) Continua a leggere Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi

Punto cieco nella prevenzione delle pandemie: la tutela dell’ambiente

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rilascia ogni anno un rapporto sulle malattie per cui sono prioritari investimenti in ricerca e sviluppo in quanto potenziali cause di emergenze sanitarie globali. A febbraio 2018, alla lista contenente la febbre emorragica Congo-Crimea, Ebola, Mers e Sars, la febbre Lassa, Nipah, la febbre della Rift Valley e Zika, è stata aggiunta una voce titolata malattia X, non ancora registrata, ma la cui probabilità di comparsa andava aumentando.

In un recente articolo del New York TimesPeter Daszak, tra i membri del comitato Oms che ha stilato quella lista, ha ricordato le caratteristiche che la malattia X avrebbe dovuto avere: si sarebbe dovuto trattare di un virus trasferito dagli animali all’uomo, in una zona del pianeta in cui le interazioni con la fauna selvatica sono frequenti; inizialmente sarebbe stata confusa con altre malattie, come un’influenza, salvo poi rivelarsi più pericolosa per la salute individuale o per la società; si sarebbe diffusa rapidamente, sfruttando lo spostamento delle persone e i commerci; avrebbe messo in crisi i mercati finanziari prima ancora di diventare una pandemia. Continua a leggere Punto cieco nella prevenzione delle pandemie: la tutela dell’ambiente

Dalla Terra alla storia, Il Tempio più antico del mondo: Göbekli Tepe

di Andrea Augenti

Questa storia inizia con un errore, uno di quei fraintendimenti che uno studioso si porta dietro tutta la vita con grande rimpianto e che a ripensarci a cose fatte possono far rimanere davvero male. La storia dell’archeologia è costellata da errori di questo genere e questo, forse, è uno dei più incredibili.

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Millenovecentosessantatre, un anno importante, l’anno in cui a Dallas viene assassinato J.F. Kennedy. Poco prima di quell’evento che cambierà la storia degli Stati Uniti del mondo, un altro cittadino americano ad alcune migliaia di chilometri da casa, sfiora la storia, la storia con la esse maiuscola, la sfiora ma non la cambia. Continua a leggere Dalla Terra alla storia, Il Tempio più antico del mondo: Göbekli Tepe